A due passi da via Francesco Mormino Penna incontriamo il fantastico Palazzo Beneventano, uno dei palazzi barocchi più belli della Sicilia. Da qui possiamo raggiungere Piazza Italia, la piazza più grande e più importante della città. Circondata da magnifici palazzi del Settecento e dell’Ottocento, ha una caratteristica forma allungata dovuta alla sua costruzione.
La superficie segue infatti l’andamento del torrente di San Bartolomeo che è stato coperto per ricavare l’attuale piazza che termina all’altezza del Cineteatro Italia, dove inizia il Largo Gramsci. Sulla piazza si affaccia la Chiesa Madre di Scicli.
Palazzo Beneventano
A pochi passi dalla chiesa, in via Duca D’Aosta, segnaliamo il palazzo Beneventano l’architettura civile più interessante della città. Considerato uno dei palazzi tardobarocchi più belli Sicilia è famoso per gli irriverenti mascheroni e le fantastiche decorazioni. La sua costruzione si fa risalire alla metà del Settecento.
La posizione scenografica mette in evidenza il possente cantonale che unisce i due sontuosi prospetti. Grandi bugne diamantate alternate a bugne lisce si rincorrono verso l’alto fino allo stemma della famiglia che poggia su due piccole teste di moro. I due prospetti non possono passare inosservati grazie agli eccezionali mascheroni.
Occhi fuori dalle orbite, linguacce e espressioni spaventose caratterizzano le due teste di moro con turbante e un’altra maschera esasperata incastonate negli archi che concludono le porte. I mensoloni che reggono i balconi non sono da meno, i mascheroni hanno le sembianze di aggressivi animali fantastici. La magnificenza e l’abbondanza delle decorazioni fanno del palazzo Beneventano un capolavoro dell’architettura tardo barocca.
Chiesa Madre
L’edificio più importante che si affaccia sulla piazza è la chiesa Madre. Al suo fianco una discutibile architettura, costruita negli anni ’60 per ospitare una scuola, ha sostituito l’antico convento dei Gesuiti annesso alla chiesa. I lavori di costruzione della chiesa e del convento risalgono agli inizi del Seicento. Il terremoto del 1693 colpì la chiesa ancora in costruzione, le poche fonti a disposizione non aiutano a datare la fine dei lavori che con molta probabilità si conclusero dopo il 1751, data dipinta sul prospetto tra il primo e secondo ordine.
La facciata piana è semplice ma molto elegante: quattro statue e decorazioni con teste di putto e motivi fogliacei abbelliscono i due ordini.
L’interno, a pianta basilicale, è articolato in tre navate molto decorate con stucchi e affreschi. Nella navata sinistra sono custoditi due quadri in cui è rappresentata la battaglia tra i turchi e cristiani avvenuta, secondo leggenda, nel 1091. Accanto alle tele è conservata la statua della Madonna delle Milizie intervenuta in battaglia in aiuto dei cristiani. La Madonna guerriera impugna una spada e cavalca un cavallo che schiaccia gli invasori. Ogni anno, l’ultimo sabato di maggio, in piazza Italia viene rievocata la battaglia delle Milizie in una partecipata festa popolare.