In passato si sosteneva che i contadini della zona del modicano fossero più robusti e forti degli altri perché mangiavano le fave che coltivavano. La Fava cottoia di Modica è un legume coltivato si dall’antichità nel comprensorio modicano, per molti secoli è stata alla base dell’alimentazione dei contadini, forniva foraggio per gli animali e la sua coltivazione migliorava i terreni in cui veniva seminata.
Non bisogna andare lontano nel tempo per capire quanto questi legumi siano stati fondamentali per il territorio ibleo: alimento base del mondo contadino hanno contribuito a sfamare la gente durante le carestie tra le guerre dello scorso secolo. Con il passare dei decenni e il miglioramento delle condizioni di vita il consumo si è ridotto a favore di altri alimenti, soprattutto la carne.
Oggi, sebbene sia ancora considerato un piatto povero, la Fava cottoia è stata rivalutata dai nutrizionisti perché valida alternativa alla carne e utile per combattere le cosiddette malattie del benessere. Se in passato questo legume, ricco di proteine e vitamine, veniva consumato dai contadini quotidianamente oggi sarebbe bene mangiarlo almeno una volta alla settimana come prescrive la dieta Mediterranea.
Perché cottoia?
La caratteristica che la rende diversa dalle altre fave, e che le dà il nome, è la velocità di cottura. Il nome cottoia segnala la facilità di preparazione, infatti non è necessario l’ammollo e la cottura è più breve rispetto ad altre varietà di fave. Sono le caratteristiche chimico fisiche del terreno e il microclima a garantire questa caratteristica che la rendono speciale.
Per queste ragioni la fava cottoia può essere coltivata solo nei terreni iblei affinché presenti le qualità che hanno permesso di entrare a far parte dei presidi Slow Food.
A tavola: fresca e secca
La Fava cottoia di Modica può essere consumata fresca subito dopo la raccolta, che inizia nell’ultima decade di maggio, o durante tutto l’anno se essiccata.
Tra i piatti tipici ricordiamo il Macco di fave, una vellutata di fave decorticate e condite con olio d’oliva e finocchietto, o i Lolli che favi, in questo caso le fave cotte con sedano e cipolla vengono aggiunte alla pasta fatta in casa. Le fave tipiche modicane sono perfette anche per zuppe o come contorno.
Oggi i produttori sono riuniti nella Confraternita della Fava cottoia, un’organizzazione di contadini che la coltivano secondo tradizione e seguendo il disciplinare di Slow Food. Potete assaggiarla nei ristoranti iblei e potete trovarla il pacchetti da portare a casa dopo un viaggio.