L’ultimo episodio di Montalbano?

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L’8 marzo 2021 andrà in onda su Rai 1 l’ultimo episodio de Il commissario Montalbano. Sarà l’ultima puntata in assoluto o solo l’ultimo episodio girato e pronto per la messa in onda? Nonostante non siano arrivate conferme o smentite ufficiali, la stampa non ha dubbi: Il metodo Catalanotti sarà l’episodio che concluderà la serie televisiva.

La notizia è stata accolta con amarezza dai fan, con sollievo dai detrattori e con preoccupazione da amministratori e operatori del turismo del sud est siciliano. La facenna, a fiuto, a pelle, non ci pirsuade, siamo sicuri che i giornali hanno ragione? Quali prove anno? Se c’è una cosa che abbiamo imparato da Montalbano e che non dobbiamo dare nulla per scontato e che per arrivare alla verità è necessario indagare. Quindi indaghiamo!

Il metodo Montalbano

Per risolvere questo piccolo mistero ci affidiamo al metodo di indagine di Montalbano: indagare per conoscere la verità attraverso la logica, l’intuito, il dialogo e una buona dose di ironia.

I fatti

L’ipotesi della conclusione della serie si basa su alcuni fatti: nel 2019 sono morti Andrea Camilleri (autore dei romanzi e sceneggiatore) e Alberto Sironi (regista). Nel 2020 è morto anche lo scenografo Luciano Riccieri. Proprio nelle settimane in cui ci lasciavano Sironi e Camilleri, la troupe era impegnata nelle riprese di tre episodi: “Salvo amato, Livia mia”, “La rete di protezione” e “Il metodo Catalanotti“. In assenza di Sironi la regia è stata affidata a Luca Zingaretti.

Intanto, ad un’anno dalla scomparsa di Camilleri, è uscito Riccardino, ultimo romanzo dedicato a Montalbano che l’autore siciliano ha scritto per concludere la saga.

Testimoni e persone informate sui fatti

A questo punto dobbiamo chiamare alcuni testimoni e persone informate sui fatti per farci una chiacchierata, interrogarli su cosa sanno e chiedere che intenzioni hanno.

Iniziamo dall’attore che impersona il commissario Montalbano, Luca Zingaretti: «Non se ho voglia. Non certo per il personaggio di cui mi sono innamorato profondamente. È che in questi anni sono morti compagni di viaggio che per me erano fratelli, Andrea Camilleri, il regista Alberto Sironi, lo scenografo Luciano Ricceri, colleghi anziani. Le ultime regie le ho fatte io, ma non so se cedere il testimone e finire in bellezza o visto che siamo arrivati fino a qua fare gli ultimi cento metri. Non so se fare un anno sabbatico o dopo vent’anni un congedo definitivo» (il Fatto Quotidiano 25 agosto 2020).

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Il dolore per la perdita di due figure importanti come Camilleri e Sironi ha portato Luca Zingaretti a riflettere sul futuro, ci pare normale, le sue parole però non suonano come definitive. È un uomo (e un attore) provato dalla perdita, grato per il successo e interessato a nuove sfide professionali, ma non è chiaro cosa abbia deciso. La pandemia poi ha bloccato il settore e rinviato le decisioni professionali. Dopo questa dichiarazione il teste non ha aggiunto altro.

Da Montalbano passiamo al suo vice, è il momento di ascoltare anche Mimì Augello, Cesare Bocci: «Il mio cuore mi dice che si è chiusa un’epoca, per altro in maniera alta ed enorme. Montalbano in fondo è finito quando è morto Alberto Sironi: non c’è più lui, non c’è più quel gigante di Camilleri e nemmeno lo scenografo Luciano Ricceri» (Il Fatto Quotidiano 23 dicembre 2020).

Cesare/Mimì ci confida un’impressione e parla con il cuore. Essendo un fimminaro ci viene difficile ritenere attendibili i suoi sentimenti. Registriamo le sue dichiarazioni, ci concediamo il beneficio del dubbio.

Adesso tocca all’attore che impersona l’ispettore Giuseppe Fazio, Peppino Mazzotta attore nato a Domanico in provincia di Cosenza il 20 maggio 1971. Mazzotta ha studiato architettura, è figlio di Mazzotta… forse la stiamo prindendo troppo alla luntana, riponiamo il pizzino a ascoltiamo il super testimone, quello che tutti i giornali citano per segnalare la fine del Montalbano televisivo.

«Il Montalbano televisivo è concluso. Non credo si faranno altre puntate: le notizie che abbiamo ricevuto finora dicono così. Sono venute a mancare tutte le figure chiave. Anche se l’ultimo romanzo di Montalbano, Riccardino, non è stato girato, e io penso e ho sempre detto che sarebbe un dovere morale fare almeno quello, perché chiude la vicenda del commissario. Ma bisogna rispettare la decisione presa», dice Mazzotta (Huffingtonpost 15 febbario 2021).

Segnaliamo che il testimone non rivela i nomi di chi gli avrebbe rivelato che Il metodo Catalanotti è l’ultimo episodio.

Avremmo voluto riportare anche la posizione di Agatino Catarella, ma appena ha risposto al telefono ci ha accolto con un «Pronti, dottori? È lei pirsonalmente di pirsona? Catarella sono» e poi si imparpagliò rendendo incomprensibile il dialogo. Abbiamo cercato anche Livia Burlano purtroppo senza successo. A Boccadasse si dice ci sia una pessima ricezione per i telefoni.

Il giro dei testimoni si chiude con Michele Riondino interprete del giovane commissario: «Non gireremo nuove puntate de Il Giovane Montalbano. Ormai ho superato i 40 anni, non sono più credibile come giovane e voglio ruoli da adulto, da papà». Chiaro, sulla sua deposizione non ci sono dubbi.

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Cosa si dice a Vigata

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Un buon investigatore consuma le suole delle scarpe camminando per il paese, ascolta le persone e registra l’umore della gente. Nella Vigata televisiva c’è preoccupazione, dopo vent’anni ci si era affezionati alla presenza della troupe e al grande ritorno di immagine per tutto il territorio. A Ragusa, Scicli, Punta Secca e nei dintorni si spera ancora che si possa concludere la serie con qualche altro episodio.
Nel web e sui social network in tanti hanno ribadito l’amore per il commissario e la voglia di rivederlo in tv. Qualcuno ha lanciato anche una raccolta firme da indirizzare alla Rai e alla casa di produzione Palomar.

Ha parlato anche il sindaco di Noto Corrado Bonfanti: «Girate Riccardino! Il commissario ideato da Andrea Camilleri è stato una manna del cielo per il sud-est siciliano, una visibilità enorme grazie alla scelta della produzione di ambientare la fiction nei paesi barocchi tra Ragusa e Siracusa. Dobbiamo unire tutte le forze e metterci al servizio di questo ultimo fondamentale episodio della fiction televisiva che così si congederà definitivamente dal suo affezionato pubblico internazionale».

C’è altro da girare?

A questo punto dell’indagine ci dobbiamo porre una domanda fondamentale: ci sono ancora racconti di Montalbano da trasformare in episodi televisivi? In più di vent’anni sono stati girati 49 episodi (37 de Il commissario Montalbano e 12 de Il giovane Montalbano) tratti da 26 romanzi e 52 racconti di Andrea Camilleri.

Lo scrittore siciliano ha dedicato a Montalbano 99 racconti, potrebbero essere girati nuovi episodi traendo spunto dai romanzi Il cuoco dell’Alcyon e Riccardino e da una ventina di storie custodite nelle pagine delle raccolte di racconti.

La fine dell’indagine

I testimoni sentiti fino ad ora sono senza dubbio attendibili, hanno rilasciato dichiarazioni che farebbero pensare alla fine de Il commissario Montalbano, ma gli indizi raccolti non bastano. Non c’è ancora la pistola fumante, la prova regina che ci può far ritenere l’indagine conclusa.
Non possiamo nemmeno tacere le voci che indicano queste dichiarazioni come scarmazzo, lo impariamo dal commissario: quando c’è scarmazzo, movimento d’acqua, il pesce scappa. Dobbiamo chiederci quindi se qualcuno sta preparando uno sfunnapedi dove vorrebbe trascinarci per poi rivelarci la verità. Un po’ ce lo auguriamo.

L’indagine non possiamo ancora chiuderla, Montalbano non si accontenterebbe di questi indizi e noi stiamo seguendo il metodo Montalbano. Il nostro intuito ci dice che dovremo aspettare ancora qualche giorno per conoscere il futuro della serie tv. Per schiarirci le idee sarebbe il caso di farsi una nuotata nel mare di Marinella, ma in questi giorni tira una gelida Tramontana. Meglio una passeggiata sul lungomare!

Aggiornamento: avevamo ragione

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Abbiamo continuato ad indagare e il 23 febbraio 2021 siamo andati ad ascoltare la conferenza stampa di presentazione de Il metodo Catalanotti. Abbiamo ascoltato il super testimone Luca Zingaretti che dopo mesi è tornato a parlare.

«Non c’è da parte mia nessuna stanchezza su questo personaggio. Purtroppo sono morti Camilleri, Sironi e Riccieri, grandi compagni di squadra. Erano amici, punti di riferimento. Non è una cosa da poco non trovare più i punti di riferimento. Da una parte c’era la voglia di tornare al timone della barca proprio per rispettare queste persone, però quest’anno è stato segnato da tante cose, ma soprattutto il tempo si è fermato. Non c’è stato tempo di elaborare il lutto, non c’è stato il tempo di vedersi e lavorare su un progetto di questo tipo. Io sto in questa sorta di limbo e quando la vita avrà ricominciato a scorrere e il tempo a correre, vedremo».

Come avevamo intuito, l’attore ha scelto di prendersi del tempo per elaborare la perdita e pensare al futuro. Mettiamo quindi agli atti che Zingaretti ha aperto alla possibilità di tornare a girare appena le condizioni lo potranno permettere. L’attore ha anche specificato: «Il metodo Catalanotti è l’ultimo inedito, è fondamentale che il pubblico sappia questo e che si riunisca davanti al televisore per celebrare l’opera di Camilleri e anche il nostro lavoro». Invito che non possiamo non sottoscrivere!

Anche il produttore Carlo Degli Esposti è intervenuto in conferenza stampa. «Ci sono altri romanzi e a tanti racconti che non abbiamo ancora utilizzato. È passato un anno dalla tempesta perfetta ora è presto per dire cosa succederà. Il Covid ci impedisce di tornare sul set con la tranquillità che ci ha contraddistinto in questi anni: ci sarà un momento, dopo il Covid, in cui prenderemo una decisione. Per me e per altri Montalbano è eterno».

Montalbano è eterno e non si può racchiudere l’eternità in una indagine. Ci godremo Il metodo Catalanotti in tv e daremo tempo alla casa di produzione e agli attori. È giusto così.
Intanto, noi spereremo in nuovi episodi affinché Il metodo Catalanotti non sia l’ultimo Montalbano.

Roberto Sammito

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